L’ultimo saluto a Sant’Agata
Una settimana dopo il 5 febbraio c’è la cosiddetta Ottava che conclude il ciclo della festa: è l’ultimo saluto dei cittadini catanesi alla loro amata Santa patrona. Anche se questa processione è quella più breve è certamente da vedere per non perdere alcuni momenti di grande interesse.
Quando?
Il 12 febbraio la processione inizia alle 20:00 subito dopo la Messa in Cattedrale.
Di che si tratta?
Il busto e lo scrigno reliquiario, portati a spalla dai devoti, escono in processione dalla porta laterale e sono seguiti da tutte le candelore, facendo un giro intorno alla piazza Duomo per poi rientrare in Cattedrale. Particolarmente intensi sono due momenti. Il primo quando il busto della Santa, giunto sulla perpendicolare di via Etnea si gira verso l’Etna ad impetrare la divina protezione della città, tra gli applausi della piazza.
Il secondo quando la Santa, ormai rientrata in Cattedrale dalla breve processione, viene riportata dai devoti nella sua cameretta: è un momento particolarmente emozionante e commovente perché i cittadini danno, anzi sono costretti a dare, alla loro amata Santa l’ultimo saluto, l’arrivederci alla festa dell’anno prossimo, tra occhi lucidi, pianti e preghiere.
Solo pochi, ufficialmente delegati dalla Curia e dal Comune, all’interno della cappella sono poi ammessi al rito della deposizione del busto reliquiario e dello scrigno nella cameretta ed alla chiusura a chiave della stessa.
Nel frattempo in piazza si consuma l’ultimo sprazzo di festa: dopo aver atteso il rientro in Cattedrale della Santa, le candelore letteralmente fuggono via, alcune accompagnate dalle loro bande e dai loro fans, raggiungendo le chiese che le custodiranno per tutto l’anno in bella vista.
Agli incontentabili consigliamo di seguirne qualcuna fino all’arrivo alla meta. Le chiese si trovano comunque vicino al Duomo. Di norma, sono: la chiesa di S. Sebastiano per la candelora dei macellai, la chiesa dell’Immacolata in piazza S. Francesco d’Assisi per le candelore dei pastai, dei bettolieri “vinaioli”e dei pescivendoli, la chiesa di S.Agata la Vetere per i Pizzicagnoli ed Alimentaristi, la chiesa di S. Caterina in via Umberto per la “mamma”, la candelora dei panettieri; la Basilica della Madonna del Carmelo al Carmine per quelle dei Fiorai e degli Ortofrutticoli, detta “a signurina”; infine la chiesa si S. Placido nella omonima piazza dietro la cattedrale per la più piccolina affidata alle cure dall’Associazione S. Agata alla Cattedrale, e la Basilica di S. Maria dell’Elemosina, detta “della Collegiata”, per quella del Circolo S.Agata che la gestisce in proprio.
Rimarranno ospitate momentaneamente in Cattedrale solo quelle candelore che a causa della distanza del ricovero sono costrette ad attendere la successiva domenica, durante la quale di prima mattina riprenderanno la via del rientro. Si tratta di quella dei Rinoti che dovrà raggiungere la chiesa patronale del quartiere di S. Giuseppe La Rena, a ridosso dell’aeroporto, e quella del Villaggio S. Agata, di nuova fattura e da poco entrata fra quelle ammesse a partecipare alle processioni.
Dove?
A Catania in Piazza Duomo
L’ottava è sempre accompagnata da bellissimi fuochi d’artificio.